Terzistra.FD
Terzistra.FD è un progetto di cooperazione per lo sviluppo di STRAtegie che migliorino la difesa fitosanitaria delle imprese viticole gestite da operatori TERZIsti.
La Flavescenza dorata (FD) è una malattia molto grave che si è ripresentata recentemente portando perdite economiche consistenti. Questo ha provocato l’aumento dei trattamenti insetticidi contro il vettore Scaphoideus titanus, ma recenti studi hanno dimostrato che una strategia di difesa efficace si realizza con un insieme concertato di azioni, dalla distribuzione degli insetticidi alla gestione agronomica del vigneto. Queste attività sono sempre più demandate ad aziende agromeccaniche, grazie ad una tecnologia all’avanguardia che permette competitività aziendale e rispetto della salute ambientale e umana.
In questo panorama, quale ruolo assumono la meccanizzazione e la figura del terzista?
Proprio con l’obiettivo di diffondere una cultura viticola che veda protagonisti i contoterzisti, quali cinghia di trasmissione tra la meccanica avanzata e la viticoltura di qualità, nasce l’idea di questo Pro.GO, in cui cooperano il mondo della ricerca, le aziende viticole e agromeccaniche, condividendo bisogni e conoscenze. Terzistra.FD è un’iniziativa del CSR Veneto 2023-2027 finanziata dal FEASR – Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, promosso da CIA Consulenza srl, CIA Agricoltori Italiani Treviso, CREA – Centro di ricerca Viticoltura ed Enologia e Associazione Provinciale Imprese di Meccanizzazione Agricola di Treviso e Belluno (APIMA).
Da Terzistra.FD, progetto di Innovation Brokering, ci si attende di ottenere risultati quali idee innovative, partner interessati e la definizione di una proposta progettuale, che dia strumenti immediati alle aziende per la riduzione dei trattamenti insetticidi. Il valore aggiunto per gli utilizzatori deriva dalla cooperazione di aziende agromeccaniche e viticole che porterà strumenti immediatamente utilizzabili su larga scala.
TERZISTRA.FD - PROGETTO PROMOSSO DA
Partecipa al progetto Terzistra.FD
e aiuta la ricerca!
Compila il breve questionario (5 min) on-line in forma anonima
Agosto 1, 2024
Terzistra: al via il setting up per l’interattività tra aziende viticole, agromeccaniche e ricerca
Entra nella sua fase di avvio il progetto di Innovation Brokering (iniziativa del CSR Veneto 2023-2027 finanziata dal FEASR - Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) promosso da CIA Consulenza srl, CIA Agricoltori Italiani Treviso, CREA - Centro di ricerca Viticoltura ed Enologia e…
La Flavescenda Dorata [FD]
La Flavescenza dorata (FD) è una malattia da giallumi della vite molto grave, causata da un fitoplasma, batterio che è trasmesso dalla cicalina Scaphoideus titanus Ball, di origine nord-americana. Il fitoplasma, parassita delle piante, è un organismo di quarantena in Europa (lista A2 della EPPO, European and Mediterranean Plant Protection Organization). La malattia si esprime in maniera più o meno grave a seconda della suscettibilità varietale, ma, per la sua pericolosità, è anch’essa inserita fra le malattie da quarantena in UE (Direttiva comunitaria 2000/29/CE). Comparsa per la prima volta in Europa nei vigneti del sud della Francia (Caudwell, 1957), in Italia rappresentò una terribile epidemia negli anni novanta, dove ha portato alla morte interi vigneti, nonché alla riduzione delle superfici coltivate con i vitigni autoctoni più sensibili in provincia di Treviso, quali Boschera e Perera; salvo poi risultare sotto controllo per circa una ventina d’anni. Ma dal 2018 è tornata a far parlare di sè a causa di una nuova preoccupante recrudescenza diffusa in tutto il centro-nord Italia, mettendo in ginocchio molte aziende e provocando ancora una volta l’espianto di interi vigneti.
Il vettore S. titanus è una cicalina di origine americana, della zona dei Grandi Laghi, ed è stato rinvenuto per la prima volta in Italia in provincia di Imperia (Vidano, 1964). Necessariamente legato alla vite per la sua alimentazione e il suo ciclo biologico, il vettore si è diffuso in tutte le aree vitate del Centro e Nord Italia. Esso compie una generazione all’anno, caratterizzata da cinque età giovanili e una imaginale (adulta). Nasce sano, ma rimane infettivo per tutta la vita dopo aver acquisito il fitoplasma da una pianta sintomatica (Chuche & Thierry, 2014). La sua capacità di trasmissione è molto efficiente, tanto che una delle principali strategie di controllo della malattia è basata proprio sull’utilizzo di insetticidi specifici contro il vettore.
Il Servizio Fitosanitario del Veneto, e a ruota delle regioni limitrofe, ha strutturato tutta una serie di interventi atti a risolvere la problematica, finanziando progetti di ricerca che studiassero le cause della nuova epidemia (FD.NEW e FD.CONTROL, finanziati al CREA) e fornissero gli strumenti necessari a controllarla. Tutto ciò ha portato alla nuova Ordinanza MASAF n. 4/2023, recante Misure fitosanitarie d’urgenza per il contrasto di Grapevine flavescence dorée phytoplasma atte ad impedire la diffusione nell’intero territorio nazionale. La nuova direttiva fornisce l’indicazione delle aree delimitate, nelle quali predispone l’obbligatorietà dell’estirpo delle viti sintomatiche e dei trattamenti insetticidi idonei al controllo dell’insetto vettore, secondo le disposizioni dei Servizi Fitosanitari Regionali.
Attualmente le cause principali della diffusione recente della FD sono: 1) la recente revoca dal mercato, a causa della loro tossicità, di alcuni principi attivi insetticidi che erano largamente impiegati in viticoltura integrata, 2) la minore efficacia degli attuali insetticidi registrati, che richiedono anche conoscenze tecniche più approfondite, e 3) la bassa efficacia dei prodotti insetticidi ammessi in viticoltura biologica, aggravata dall’estensione della viticoltura biologica (Tacoli et al., 2017). Studi recenti hanno dimostrato che per una lotta efficace alla FD diventa sempre più importante applicare correttamente gli insetticidi: secondo le esatte tempistiche, con le apposite attrezzature, utilizzando accorgimenti tecnici opportuni. Inoltre, ricopre un ruolo fondamentale la gestione agronomica del vigneto, come, per esempio, la spollonatura, la cimatura, la lavorazione del sottofila. Diversamente dagli anni ‘90, in particolare nelle aree di pianura, il panorama viticolo veneto è profondamente cambiato. Per esempio, le forme espanse di allevamento della vite (pergola e Bellussi), che erano predominanti, sono state sostituite da forme di allevamento a controspalliera, di più facile meccanizzazione. E ancora, nell’ottica di una minore necessità di intervento sia durante la gestione del verde che durante la potatura invernale, e quindi di una ottimizzazione dei costi di gestione, sono andate diffondendosi forme di allevamento a portamento procombente (Casarsa, cordone libero, GDC), dove la vegetazione non è palizzata e contenuta, a discapito delle precedenti forme di allevamento con parete vegetativa “assurgente” e contenuta. In tutto ciò, mancano però indagini che riguardano il microclima all’interno della chioma, la bagnatura e la penetrazione dei fitofarmaci e altre possibili criticità afferenti alla lotta al vettore della FD.